Cambiamento, il continuo compimento di sé
È una notte come tante di un risveglio qualunque in un' ora imprecisata.
Mi accingo a leggere l' ultima pagina di questo libro soave e
feroce...doloroso e magnetico che vorrei non finisse mai!! Ne assaporo
gelosamente ogni parola ! Nella gamma di tutte le emozioni che un
libro riesce a trasmettere la commozione non è mai quella dalla quale mi
lascio trasportare...ma questa storia, protagonista assoluta di molte
delle mie notti insonni, mi ha fatto versare lacrime silenziose....
Lungi
da me scrivere una recensione non avendo il giusto distacco per via
di un testo che ha pervaso ogni cellula del mio essere, per quello che
narra, per la complessità dei personaggi, la completezza della
scrittura. La storia di una vita come tante nell'eccezionalità di
un'esistenza come poche .. semplicemente la narrazione della vita
stessa.. adoro immergermi nella lettura ma non capita mai di
identificarmi con i personaggi!li li studio da lontano, senza alcuno
sguardo giudicante, con indulgenza mi lascio pervadere dalle gesta e dal
loro fascino... Questa volta è accaduto qualcosa di insolito.. uno di
loro è riuscito a lanciarmi messaggi talmente eloquenti da ispirarmi
riflessioni importanti dalle quali sono proliferate strane similitudini
pur nella profondità delle tante differenze.
In un preciso istante
il protagonista prende coscienza della sua disabilità a volte sentita,
vagamente percepita, addirittura accarezzata ma a lungo negata ... In
un abisso di profondo dolore percepisce appieno la sua condizione
descritta per assenza, per sottrazione, per mancanza. È proprio qui che
questo enigmatico personaggio mi strizza l'occhio parlando la mia
stessa lingua...Abituarsi ad una nuova condizione riconoscersi in essa
con uno sguardo colmo di tenerezza.. scoprirsi n una nuova veste, una
rinnovata prospettiva.. da seduti rivolgendo lo sguardo dal basso verso
l'alto! Le similitudini però terminano qui: quello che per lui è un
simbolo di costrizione, di privazione e di angoscia diventa per me,
scalfendo con facilità un usurato stereotipo, uno strumento di libertà e
di abbandono costringendo ad affidarmi completamente a qualcuno che
mi guidi, indirizzi i miei passi e soprattutto la direzione da tenere!
La prima volta che ho provato a sedermi sulla mia sedia a rotelle June
l' emozione che ho provato è stata di assoluta paura accompagnata da
una sensazione fisica di caduta come quella che si prova in quella
fase di sonno in cui ci si risveglia con il cuore in gola perché ci
sembra di essere appena scivolati in un vortice.... Quella palpabile
consapevolezza del non potere più ..non poter mai più correre o
camminare come un tempo, parlare come un tempo, mangiare come un tempo,
prendermi cura di me stessa ...persino ridere !!
Se si capovolge la
prospettiva però, e nel libro a riuscirci è la potenza e la purezza
della fratellanza, dell'amicizia e dell'amore si può compiere un
miracolo semplice... Colmare un' assenza !! Sommando invece di
sottrarre. Definendosi non per ciò che si può ma per ciò che si è!
Ognuno è assolutamente unico, raro e "speciale" se non altro per se
stesso ed ogni attimo si può scoprire di essere vivi, oscillando ma
senza cadere o, seppur cadendo, senza andare in mille pezzi !! In quel
piccolo spazio vuoto in cui nulla è perduto che è il futuro possiamo
sempre cercare l' insodato respiro che manca !
P.s. ho pensato a
lungo se condividere queste riflessioni perché è passato più di un mese
ed ancora non riesco a smettere di pensare a Jude e a lasciarmi invadere
dal suo immenso dolore ma anche dal suo magico incanto !!