Fate bei sogni...Insieme valgono di più

11.03.2022

Nei giorni scorsi facevo una riflessione guardando un video sul canale YouTube di Francesco Cannadoro, il papà di Tommaso. Molti di voi lo conosceranno e se ancora non è così, fatevi un regalo, acquistate e leggete i suoi libri...il suo profilo è il primo che ho cercato su Instagram, un po' perché negli occhioni di Tommy ci incontro Alice, un po' perché il suo modo di parlare di disabilità, con ironia ed a volte spietata durezza si accosta al mio, senza pietismo, senza quella narrazione retorica che si ciba di figure mitologiche di bimbi speciali e genitori guerrieri.
Ma andiamo con ordine! Sintetizzando il discorso Francesco e sua moglie Valentina si ponevano questa domanda un po' scomoda "dove sono finiti i nostri sogni ? che direzione hanno preso le nostre vite dopo l' incontro con la disabilità?"
Ho cominciato a rimuginarci un po' su in una di quelle sere in cui come racconta De Gregori ..il fiore ti pesa e le stelle mantengono i loro segreti(...) quando il sonno ti aspetta tra le lenzuola ed il piumone mentre tu non sai ancora quando lo raggiungerai. Paolo ed io eravamo due trentenni lanciati verso il futuro pronti a giocare lo spensierato ( allora era ancora così) gioco della vita, con un' innata propensione a rischiare la strada e sporcarsi le mani ( Baden Powell insegna). ll desiderio di diventare genitori è arrivato quasi all'improvviso: quell' impellente prurito che senti quando vedi un piccoletto e le fessure dei tuoi occhi assumono la forma di due cuorini e la tua bocca si allarga in un sorriso. Sono sempre stata predisposta all'educare con un'attitudine preponderante verso gli adolescenti, ma non ho mai desiderato prima di allora essere madre. Figurarsi che da bambina non giocavo a fare la mamma preferendo azzuffarmi con mio fratello in improbabili sfide tra l' uomo tigre (qualcuno della mia età lo ricorderà..) e i suoi innumerevoli nemici in campionati di lotta internazionale.
Quando Alice è venuta al mondo tutto è cambiato, come la prima pagina di un quaderno bianco. Mi sentivo inadeguata, senza consapevolezze, strumenti e soprattutto senza una diagnosi certa. Solo il nome complicato di una rara malattia con un milione di gravi possibili conseguenze e mancate acquisizioni. Quasi subito, anche se tutti intorno a noi ci prendevano per sprovveduti, vagheggiando depressioni post partum e eccesso di ansia prestazionale tipica di genitori in erba, siamo giunti a realizzare che quello strano nome poteva avere solo un significato "non guaribile- incurabile". Da quel momento la nostra vita ha preso direzioni inaspettate, percorsi a noi sconosciuti mai stati indicati! Di colpo una macchia di inchiostro scuro ha imbrattato quella prima pagina di quaderno bianco. All'improvviso sono mutati i sogni, le aspirazioni, i desideri sotto il peso dell' assolvimento dei compiti urgenti di vita vissuta. Il dolore, la tristezza, la stanchezza hanno offuscato i nostri sguardi, hanno piegato le nostre spalle, fiaccato le nostre energie!! Ma poiché la disabilità è uno schifo ma la tua vita lo diventa solo se glielo concedi ( cit...) quella macchia scura con gli anni si è tinta di sfumature di tutti i colori !! Non sono mancate le gioie, i viaggi intorno al mondo, l' amore condiviso, i momenti di perfetta meraviglia.
Una famiglia come tante altre ma felice e scombinata a modo "nostro"! E visto che nulla capita mai per caso, un giorno, la nostra amica psicoterapeuta Carolina Amelio, che per qualche tempo ha seguito i nostri passi, ci ha suggerito, per mettere a frutto la nostra personale esperienza e le pregresse attività nel variegato mondo del volontariato di fondare un' associazione con lo scopo di veicolare i nostri sforzi verso un progetto più ambizioso che potesse coniugare l' utilità sociale al sogno,mai nascosto, di dare vita ad una famiglia più ampia. Quel pensiero ha cominciato a mettere radici e, piano piano, dal quel seme è germogliata indomit'Alice. Una nuova avventura che ha preso vita alcuni anni fa, in buona compagnia di tanti amici con i quali condividere progetti, aspirazioni, responsabilità e soprattutto una visione di un mondo alla portata di tutti, ciascuno con il proprio passo. Tirando le somme, nonostante il vento non sia mai stato in poppa, i nostri sogni rimangono immutati. Alcuni si sono realizzati altri continuiamo a immaginarli nel futuro, sempre a caccia di brezza , fino all'ultimo respiro del presente. N.B. i libri che ho citato in apertura sono " Cuciti al cuore. Diario di un padre fortunato " e " Quanto mi servivi" di Francesco Cannadoro.

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